“Capo della Colonna”, dal libro “Parole d’ombraluce”, sezione “Luce in Calabria”, Genesi Editrice, Torino 2006

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CAPO DELLA COLONNA

.

Oh, l’unica colonna

che sopravvive al tempio maestoso

d’Hera Lacinia, da una sacra selva

cinto nel tempo dell’antica luce,

oggi fantasma per occhi sognanti,

ombra silente tra dune deserte!

Solo il cardo selvatico violetto

erge fiero il suo capo tra gli sterpi,

dove il giallo squillante

dei fiori sugli arbusti splende al sole

tra spine e solitudine.

.

Voce di vento che il mare sommuove

narra d’antichi fasti,

di sacri riti, di cortei solenni

e di splendore d’arte nelle offerte

alla potente Dea, regina prònuba.

Soffia il vento sul mare di smeraldo

ma tutto tace intorno alla reliquia,

austero simulacro

del Tempo edace che corrode e annienta

di luminose civiltà remote

le nobili vestigia.

.

Colonna solitaria

che svetti nell’azzurro cielo càlabro

sfiorata dalle favole del vento,

del tuo tempio sull’ermo promontorio

salva tu dall’oblìo simile a morte

la fulgida memoria.

*

da Parole d’ombraluce, sezione Luce in Calabria, Genesi Editrice, Torino 2006

immagine dal Web: Capo Colonna

I versi in corsivo sono la traduzione di un verso dell’amato Rainer Maria Rilke, Sonetti a Orfeo, II parte, XII, v. 7

 

 

 

 

Informazioni su Giorgina Busca Gernetti

Amo la poesia, la musica classica, la danza classica, il canto lirico, l'arte, l'archeologia, i fiori, gli animali e il mare. Compongo poesie fin dall'adolescenza, benché abbia iniziato tardi a pubblicarle. Scrivo anche racconti, recensioni o saggi artistico-letterari. Sono nata a Piacenza e mi sono laureata con lode in Lettere Classiche all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Sono stata docente d’Italiano e Latino nel Liceo Classico di Gallarate, città dove tuttora vivo. Ho studiato pianoforte presso il Conservatorio Musicale di Piacenza. Sono stata socia di Centri culturali prestigiosi come il “Pannunzio” di Torino, “Novecento Poesia” di Firenze e l’“Accademia Internazionale d’Arte Moderna” di Roma. Ho pubblicato dieci libri di cui otto di poesie Ho pubblicato per Genesi di Torino i libri di poesia "Asfodeli" (1998), "La luna e la memoria" (2000), "Ombra della sera" (2002) e "Parole d’ombraluce" (2006); per le Edizioni del Leone di Venezia il libro "Onda per onda" con prefazione di Paolo Ruffilli (2007); per Youcanprint il libro di poesie d'amore "Amores" con introduzione dal "Simposio" di Platone (2014). Mi sono state pubblicate come 1° premio quattro sillogi di poesie: "Nell’isola dei miti", ALAPAF, Bagheria 1999; "La luna e la memoria", Edizioni del Cenacolo, La Spezia 2000, poi confluita nell’omonimo libro maggiore; "La memoria e la parola", ETS – Il Portone Letteraria, Pisa 2005; "L’anima e il lago", con prefazione di Giuseppe Panella della Scuola Normale Superiore di Pisa, Pomezia-Notizie, Pomezia 2010; seconda edizione con Nota dell'autrice e Rassegna critica per Youcanprint, Lecce 2012 . Il mio saggio critico "Itinerario verso il 27 agosto 1950" è stato pubblicato nel 2009 dal Centro “Pannunzio”, nei suoi “Annali” 2008/2009, per il Centenario della nascita di Cesare Pavese. Per la Puntoacapo Editrice di Novi Ligure ho pubblicato nel 2011 un inserto di sette racconti nell’Almanacco Dedalus n. 1 ("Sette storie al femminile"). Nel 2012 ho pubblicato in volume singolo il saggio pavesiano "Itinerario verso il 27 agosto 1950" per le Edizioni Youcanprint di Lecce. Le "Sette storie al femminile", con Prefazione di A.G. Pessina e Nota dell'Autrice, sono uscite in volume individuale per Youcanprint, Lecce 2013. Nel 2014 ho pubblicato per Youcanprint il libro di poesie tutte d'amore intitolato "Amores", con introduzione di Platone dal "Simposio". Nel 2015 è uscito per Polistampa, collana "Sagittaria", il mio libro di poesia "Echi e sussurri", con prefazione del prof. Marco Onofrio e postfazione-nota editoriale del prof. Franco Manescalchi. Bellissime recensioni Mie poesie, talora tradotte in varie lingue straniere, qualche racconto e saggio artistico-letterario figurano in riviste e antologie anche per la scuola. Sono stata inclusa in alcune storie della letteratura contemporanea e in varie opere di critica letteraria. Eminenti critici hanno espresso giudizi di consenso sulla mia poesia e narrativa. *************** Questo blog non è una "testata" giornalistica e non è aggiornato con regolare periodicità. Privo dei due requisiti che lo dovrebbero contraddistinguere, non può pertanto considerarsi un "prodotto editoriale" ex lege 7/3/2001, n.62. Non è quindi soggetto alle disposizioni e agli obblighi previsti dagli art.2 e art.5 della Legge n.47/1948.
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2 risposte a “Capo della Colonna”, dal libro “Parole d’ombraluce”, sezione “Luce in Calabria”, Genesi Editrice, Torino 2006

  1. Donato Antonio Barbarito ha detto:

    Il tempio di Hera a Capo Lacinio ci richiama quello di Metaponto sulle rive del Bradano, e l’Heraion sul Sele, I tre santuari “extra muros” dell’epoca dello splendore arcaico della Magna Grecia, elevati come limite e protezione delle zone coltivabili verso l’entroterra, sono la testimonianza di antichi splendori. La lirica di Giorgina Busca Germetti ricostruisce magistralmente l’atmosfera diffusa, il senso del vuoto e dell’abbandono che domina i luoghi dimenticati della storia. La Colonna Lacinia, che sopravvive al tempio maestoso di antiche vestigia, svetta ora solitaria “nell’azzurro del cielo calabro”, “fantasma per occhi sognanti”, “ombra silente tra dune deserte”. Si impone la vitalità della Natura: “il violetto del cardo selvatico” e “il giallo squillante dei fiori / tra spine e solitudine”. A questo austero simulacro del tempo, che corrode e consuma ogni cosa, la poetessa affida la missione di salvare dalla morte dell’oblio “la fulgida memoria”.
    Una missione e un richiamo opportuno. Questi luoghi dimenticati vanno, infatti,riscoperti e valorizzati come le ultime testimonianze che possano darci il senso puro del tempo che passa e della storia. L’eterno presente che ci opprime non lascerà di sé alcuna “rovina” per il futuro. Le trasformazioni profonde, anche dei centri storici e dei luoghi della memoria, si sviluppano in modo indiscriminato e con tale rapidità che non ci sarà tempo per le “rovine”..

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  2. Magnifico commento aderente al mio forse innato e certamente perenne amore per le vestigia del passato greco-romano. Grazie infinite..

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